Che cos’è il trauma?
Tutti abbiamo subito traumi, e perlopiù non ne siamo coscienti.
Che ce ne rendiamo conto o meno, nella vita tutti dobbiamo affrontare le conseguenze di eventi traumatici piccoli e grandi. Incidenti d’auto, abusi sessuali, aggressioni, calamità naturali, violenza familiare, operazioni chirurgiche e dentistiche, ma anche mobbing, shock emozionali, la perdita di una persona cara, traslochi, fallimenti, stress anche piccoli ma ripetuti nel tempo lasciano tracce indelebili nel corpo, nella mente e nell’anima – anche a distanza di decenni.
Gli effetti e la diffusione dei traumi sono sono largamente misconosciuti nella società contemporanea, che in gran parte ignora del tutto l’impatto dei traumi sulla vita umana.
Gli eventi traumatici innescano una serie di dinamiche fisiologiche che investono il corpo e s’impadroniscono della mente, facendoci sentire impotenti, sopraffatti, congelati e incapaci di reagire. Tali dinamiche fisiologiche, che interessano soprattutto il sistema nervoso, sono oggi sempre più riconosciute dalle neuroscienze.
Quando ci troviamo di fronte a situazioni di pericolo per la nostra incolumità (sia questa una sensazione reale o solo percepita), mobilitiamo tutte le energie che abbiamo a disposizione per reagire alla minaccia, ma lo facciamo senza nemmeno rendercene conto – per poi risvegliarci alla presenza nel corpo dopo ore, mesi, anni, oppure mai: è quella che molti chiamano dissociazione. Molte persone vegetano in una sorta di assenza, e in una certa misura tutti noi viviamo con un grado più o meno marcato di inconsapevolezza di parti di noi: corporee, emozionali, mentali e animiche.
Si può ad esempio restare traumatizzati da un intervento chirurgico in anestesia totale, durante il quale la mente era addormentata, ma che il corpo ha vissuto come un’invasione del proprio spazio vitale.
Molti traumi invece non sono provocati da episodi eclatanti, bensì da eventi che gli altri considerano insignificanti o trascurabili, ma che su di noi hanno un effetto congelante, ci sopraffanno e ci fanno sentire distaccati da noi stessi, scollegati dal mondo, bloccati.
Il trauma è l’effetto nel corpo e nell’anima degli eventi traumatici vissuti nel passato.
Il trauma è qualcosa di troppo forte, troppo improvviso, troppo.
La buona notizia è che esiste una via d’uscita.
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Gli animali selvatici non restano traumatizzati
Quasi nessuno sa che gli animali selvatici non rimangono traumatizzati.
Il sistema nervoso di un cervo attaccato da un lupo, ad esempio, una volta scampato il pericolo si disferà degli effetti dell’evento traumatico e tornerà tranquillamente a brucare l’erba.
Il sistema nervoso di un essere umano può invece trattenere per mesi, anni o per tutta la vita le conseguenze di un incidente stradale o di un aggressione, senza più riuscire a guidare un’auto o a stare in mezzo agli altri.
Il trauma colpisce soltanto gli esseri umani e gli animali domestici che vivono con noi, e che quindi entrano a far parte del nostro campo cosciente: cani, gatti e cavalli.
Anche tramite l’osservazione del comportamento degli animali selvatici, esperti come il medico Peter Levine, lo psichiatra Bessel Van der Kolk, il neuroscienziato Paul MacLean e lo psicobiologo Stephen Porges hanno evidenziato il ruolo centrale del cervello rettile nella gestione degli eventi in cui ci si sente sottoposti a una minaccia reale o percepita.
Secondo la teoria del cervello tripartito avanzata da MacLean, il cervello rettile è la parte più antica del nostro sistema nervoso, e si occupa della sopravvivenza dell’organismo, ‘ragionando’ in termini di attacco e difesa. E’ il cervello rettile a prendere il sopravvento quando ci si trova di fronte a una minaccia fisica, psicologica o energetica. In quei pochi istanti, il cervello rettile decide quale delle due possibili opzioni adottare: la lotta o la fuga. Se nessuna delle due è praticabile, esso mette in atto una terza, estrema opzione di difesa: il congelamento.
Una volta scampato il pericolo, gli animali selvatici scaricano automaticamente l’energia congelata attraverso tremori, sudore e calore che escono dal corpo, e in altri modi. Noi esseri umani, essendo identificati con la neocorteccia (la parte più evoluta del cervello), blocchiamo la scarica e quindi restiamo traumatizzati. In altre parole, l’energia mobilitata per la reazione alla minaccia resta bloccata all’interno del corpo, dove può restare anche per tutta la vita. Ecco allora che una persona rimasta coinvolta in un incidente avrà gravi difficoltà a salire su un’automobile, o chi ha subito una violenza sessuale non riuscirà a costruire una relazione soddisfacente, anche se non ricorda nemmeno d’essere stata violentata.
Le metodologie di risoluzione corporea dei traumi
Le metodologie classiche di risoluzione dei traumi a base corporea poggiano su solide basi fisiologiche e, operando in sessione individuale tramite l’ascolto corporeo profondo, favoriscono la scarica delle energie di sopravvivenza congelate nel corpo fisico in seguito a uno o più eventi traumatici. L’energia così scaricata torna ad essere disponibile nella nostra vita, rendendoci più forti e trasformando eventi penalizzanti e umilianti in occasioni di enorme crescita emozionale e spirituale. Ciò avviene spesso esplorando le dinamiche vittima-carnefice e preda-predatore di cui i nostri corpi conservano memoria, in un’ottica di ripristino dei confini personali e di recupero delle proprie potenzialità e abilità.
Un altro punto di forza di questi approcci consiste nel fatto che si tratta di un tecniche non catartiche, per cui non è necessario rivivere l’evento traumatico come avviene con altre metodologie, eliminando così il pericolo di una possibile ritraumatizzazione. Ci si affida semplicemente alla saggezza profonda del corpo fisico e al suo sentire, lasciandosi guidare verso la risoluzione.
Lavorando in tal modo è così possibile aumentare la resilienza del sistema nervoso autonomo, in modo da renderlo maggiormente in grado di gestire lo stress quotidiano e di restare cosciente nelle situazioni di pericolo che tutti nella vita ci troviamo prima o poi ad affrontare. Se ci trovassimo in situazioni di pericolo estremo, saremo maggiormente in grado di restare lucidi, agendo per preservare la nostra incolumità e quella altrui. Ecco perché queste conoscenze è bene facciano parte del curricula delle professioni che ogni giorno si trovano di fronte al pericolo e alla morte: medici, infermieri, forze dell’ordine, vigili del fuoco.
Risoluzione dei traumi e sciamanismo consapevole
Le ricerche più all’avanguardia e soprattutto le conoscenze ancestrali dei popoli tribali dimostrano l’esistenza di aspetti del trauma che non sono normalmente riconosciuti nemmeno dai creatori di tecniche di risoluzione traumatica come Somatic Experiencing® ed EMDR®. L’integrazione di tali tecniche le conoscenze sciamaniche che abbiamo appreso nel corso degli anni attraverso esperienze dirette coi popoli tribali ci consente pertanto di offrire ai nostri clienti un carnet molto più ampio di risorse e di possibilità. Siamo così in grado di favorire la risoluzione dei traumi transgenerazionali, cioè trasmessi da una generazione all’altra, oltre che di lavorare sulle memorie traumatiche risalenti a vite precedenti. E questo non soltanto in sessione individuale, come avviene di solito, ma anche in sessione di gruppo!
Dal punto di vista sciamanico, la dissociazione equivale alla perdita dell’Anima, cioè al fatto che una parte più o meno consistente dell’energia vitale è uscita letteralmente dal corpo. Secondo la visione sciamanica inoltre, ogni piccola parte del corpo, ogni osso e ogni organo possiede un suo Spirito. Nel lavoro sui traumi capita spesso di constatare che è soltanto una parte del corpo ad essere dissociata, ad esempio un braccio fratturato anche molti anni fa. Ciò che si fa allora è ristabilire la presenza energetica nell’arto, reintegrandolo con il resto del corpo. Il cliente è così in grado di godere di un rinnovato senso di completezza, di unione, meravigliosamente esperibile direttamente nel corpo fisico.
Il lavoro sciamanico di risoluzione dei traumi, sia in sessione individuale che di gruppo, è inoltre di grande aiuto nel rimuovere gli strati di oscurità e congelamento dovuti ad eventi traumatici che avvolgono la coscienza, liberandola pian piano e letteralmente risvegliandola alla vita. E’ soprattutto nei nostri percorsi formativi che tale percorso viene proposto anche come lavoro preparatorio all’esperienza e all’operatività sciamanica. Grazie ad esso, e in base ai diversi livelli di consapevolezza, ciascuno è così in grado di riprendersi una parte della propria energia fino a quel momento congelata, migliorando così la percezione e la sensibilità non solo corporee, ma anche sottili.
ALCUNI COMMENTI DEI PARTECIPANTI AI NOSTRI CORSI E INCONTRI INDIVIDUALI:
“Ciao Marco, sto mettendo in pratica i tuoi consigli. Che trasformazione!”
– Stefania, Milano
” Grazie al lavoro fatto insieme, ho potuto tornare a guidare la mia auto dopo il brutto incidente di qualche mese fa, senza le paure e le forti emozioni che mi assalivano prima.”
– Jean-Marc, Aosta
“A poco più di un mese dal lavoro svolto con voi, si sono risolte tutte le paure che avevo di perdere mia figlia appena nata. Adesso il latte per lei non manca mai! Meraviglioso.”
– Estrella, Roma
“Caro Marco, in questi anni hai aiutato me e mio marito a crescere tanto. Siamo così diversi ora, così desiderosi di essere sempre più in contatto con noi stessi. In questi anni abbiamo visto i nostri drammi diventare problemi o semplici ridimensionamenti, noi divenire sempre più solidi. Quando veniamo a chiederti un aiuto non abbiamo più tragedie da affrontare, ma soluzioni da trovare insieme a te. E allora ancora di pi ti ringraziamo di offrirci ancora il tuo sguardo limpido e incorruttibile sulle nostre vite.”
– Tiziana, Cuneo
“Siete stati e sarete per me grandi Maestri di vita coi vostri insegnamenti e i percorsi fatti. Maestro per me significa una persona che lascia liberi gli altri, che non lei manipola né obbliga a fare qualcosa. Maestro è colui che sa dare insegnamenti sopratutto nei silenzi da cui nasce ogni cosa. Spesso vi penso e mi commuovo mentre vi scrivo perché la mia vita è veramente cambiata grazie a voi. Consiglio vivamente un percorso con voi.”
– Lucia, Vicenza