L’emergenza sanitaria che accompagna ormai il nostro tempo, propone delle riflessioni che allarghino il campo del pensiero cercando delle soluzioni differenti affinchè l’essere umano si spinga a vivere la propria quotidianità alternativamente.
Il maestro che conduce alla scoperta di mondi nascosti
Sicuramente l’argomento è ben spiegato da Marco Massignan (Milano, 1969) reputato uno dei più affermati studiosi italiani di culture tribali e sciamanismo. «L’etimologia della parola sciamanismo proviene dalla Siberia, attraverso la definizione che davano i popoli dei Tungusi dei loro uomini guida – spiega Massignan – ma venne utilizzata dagli antropologi per identificare tutte quelle pratiche che nelle varie tribù del mondo svolgono un ruolo simile.»
Laureatosi in lingue e letterature straniere con una tesi sulla Danza del Sole dei Lakota, uno dei principali popoli nativi americani, si definì il suo destino. Questa tesi diventò il primo volume di una collana che diresse per otto anni, intitolata “Uomini rossi”; in seguito fondò nel 2004 con sua moglie Elena Dell’Orto un istituto di arte sciamanica e sistemica, “Nemeton”, creando il metodo delle Costellazioni rituali. Oltre ad aver tradotto vari libri sugli indigeni originari e aver scritto di suo pugno una quindicina di testi sulla tradizione celtica, sulle rune, sull’ayurveda e per l’appunto sullo Sciamanismo, ruotando intorno alla spiritualità dei nativi dell’America settentrionale, si è anche interessato a temi più contemporanei che si rendono evidenti nel suo libro più recente “Psicovirus. Dal trauma da COVID–19 al Risveglio interiore”.
Il suo percorso nel campo antropologico iniziò nel ’97 quando invitò in Italia un gruppo di danzatori Blackfoot dal Canada e un medicine man dal New Mexico; proseguì con i nativi fino al 2005; Marco Massignan è stato loro interprete, assistente, organizzatore facendo pratica in quell’attività che ora porta avanti e svolge come formatore.
«Il viaggio sciamanico non rientra né nell’ambito della psicologia né in quello della psicanalisi, né nella medica ma fa parte delle tecniche energetiche. Tramite esso possiamo purificarci e liberarci da residui energetici, riequilibrandoci. Tutti noi secondo la tradizione sciamanica abbiamo frammenti della nostra energia che sono fuori dal nostro controllo e che sono rimasti incastrati a causa di squilibri subiti – rivela Massignan – Tutti noi abbiamo subito un trauma, basti pensare alla nascita, con il parto: da traumi d’impatto come un incidente stradale, un’aggressione, a traumi di bassa intensità ma reiterati nel tempo, per esempio lo stress quotidiano. Con questo viaggio è possibile recuperare parte della nostra energia, i frammenti animici, così da rintegrarli nel nostro corpo nel qui ed ora.»
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