PREFERISCO VIVERE

Goebbels, ministro della propaganda di Hitler e quindi grande esperto in materia di manipolazione, diceva che una menzogna ripetuta migliaia di volte dai media diventa realtà per il popolo. E così vediamo una realtà che qualcun altro decide per noi e non la realtà in sé. Non solo per lo psicovirus, ma per ogni cosa: percezione di sé e del mondo, diritti e doveri, materialismo, scienza, religione, spiritualità (ammesso che quest’ultima rientri tra gli interessi dei pecoroni).

Spetta a ciascuno di noi svegliarsi ed evolvere. Oppure essere divorato, come accade alla maggioranza costituita da pecore addormentate, che sono schiavi e credono di essere liberi.

Solo che per svegliarsi occorre non solo porsi il problema, farsi certe domande e avere l’umiltà di ammettere che non sai niente (l’aere pullula invece di esperti e professori specie in campo altrui, i quali infatti si mettono nella condizione di non poter apprendere nulla).

Per svegliarsi occorre fare fatica: pensare con la propria testa, attivare il cuore, cercare, ricercare, sentirsi diversi dalla massa e spesso dai familiari, impegnare risorse come tempo, denaro, energie… e molto altro ancora.

E quindi la maggioranza pecorile preferisce la comodità, e non vuole sapere per non dover faticare. Vive (si fa per dire) nella dissonanza cognitiva. E non vede la realtà per propria scelta.
Ecco perché il film Matrix ha avuto grande successo: perché descrive la realtà in cui viviamo, e anche gli addormentati nel profondo di un cuore che ignorano lo sanno molto bene.

Morire è facile, vivere è difficile. Chi dorme è già morto, e quando arriverà la morte fisica scalcerà e si aggrapperà a questo mondo disperandosi. Ma sarà una morte atroce, che gli darà una incarnazione successiva sulla medesima lunghezza d’onda.
Io preferisco vivere.

Nella foto (mia): i monti della Valsesia visti dalla Parete Calva, il luogo inaccessibile in cui nel 1305 si rifugiarono Fra Dolcino e Margherita, in fuga dall’Inquisizione con i loro discepoli dell’ordine degli Apostolici. Fra Dolcino e Margherita, due che in quanto a vivere da svegli la sapevano lunga.