Sciamanismo: i modelli di Anima multipla e il recupero dei frammenti animici

Dal libro Sciamanismo consapevole. L’Amore è la vera magia

Lo sciamanismo consapevole e la spiritualità tradizionale dei popoli tribali sono da sempre una delle principali linee-guida del mio lavoro con le rappresentazioni sistemiche. Seguendo questa visione, ho implementato da oltre 15 anni un modello operativo che consente di effettuare con successo il recupero di frammenti animici grazie all’interazione di questi con lo Spirito e col Corpo fisico del cliente.  

Le condivisioni e le visioni scaturite dal lavoro pratico mi hanno quindi spinto ad arricchire tale modello di nuovi elementi. Mi sono accorto, ad esempio, che nel corso dei rituali e delle rappresentazioni lo Spirito non si comporta sempre in modo onnisciente e imparziale. Anche i comportamenti dell’Anima si mostrano così complessi e variegati da evidenziare una serie di strati d’esperienza di non facile lettura. Il modello di base Corpo-Anima-Spirito si è quindi arricchito di una serie di altri elementi, provenienti dalle conoscenze tradizionali dei popoli indigeni.

I modelli di Anima multipla

Le religioni monoteiste ci hanno trasmesso il concetto di un’Anima monolitica. Se crediamo nella reincarnazione, siamo soliti ritenere che l’Anima faccia esperienze nei vari corpi man mano che avanza nell’oceano della trasmigrazione. Dobbiamo però chiederci che cosa dell’Anima si reincarni, e quali parti si dissolvano insieme alla morte del corpo fisico. Ci vengono incontro in questo senso le tradizioni dei nativi americani, dei mongoli e dei popoli siberiani. Secondo queste culture vivono in noi diverse Anime, in numero variabile da due a cinque o più. Apprendere inoltre che secondo alcune di queste tradizioni le Anime possono anche essere in conflitto tra loro all’interno della medesima persona può fornire una spiegazione a tante problematiche che ogni ricercatore spirituale osserva interiormente e che personalmente vedo emergere costantemente nel mio lavoro.

Secondo gli shoshone del Wyoming, ad esempio, le Anime sono tre. La prima è contenuta nel respiro vitale e non lascia mai il corpo se non alla morte. La seconda entra ed esce dal corpo durante il sonno e nel corso di preghiere intense, rituali e stati di coma, occasioni in cui può incontrare gli Spiriti. Infine la terza agisce nel corpo fisico durante lo stato di veglia.

Anche per gli antichi egizi, che certo non erano degli sprovveduti, l’Anima umana si suddivideva in numerose parti, ciascuna delle quali con funzioni diverse e con un destino differente alla morte del corpo fisico. 

L’Anima multipla nello sciamanismo siberiano 

Secondo gli sciamani buriati tutti gli esseri umani e gli animali possiedono più di un’Anima, il che è necessario per mantenere in vita il corpo fisico. In Siberia e in Mongolia si ritiene che tutti gli esseri umani possiedano almeno tre Anime, e secondo alcuni gruppi etnici ve ne sono addirittura quattro o cinque. Queste Anime in più, però, non sono permanenti come le tre di base e scompaiono definitivamente dopo la morte del corpo fisico. Gli animali possiedono due Anime che si reincarnano entrambe. Per questa ragione, i cacciatori tribali chiedono sempre il permesso allo Spirito degli animali prima di uccidere qualche esemplare, spiegando perché lo fanno e senza mai prendere più del necessario.

Nello sciamanismo siberiano, le tre Anime principali che compongono l’essere umano sono:

SuldHa sede nella fontanella. Costituisce le caratteristiche che distinguono una persona dalle altre in questa vita. Vive in un corpo fisico soltanto una volta, dopodiché gli resta intorno ancora per un po’ e infine torna nella natura. Alcuni popoli siberiani creano dei talismani in cui contenere i suld dei cari defunti così che i discendenti ricevano protezione e aiuto; dopo alcune generazioni, anche questi suld diverranno Spiriti della natura. I lakota fanno qualcosa di simile nella cerimonia della Custodia dell’Anima, in cui l’Anima di un defunto viene tenuta presso la famiglia di appartenenza per un anno prima di lasciarla andare. 

Ami – Ha sede nel petto ed è collegata al respiro, anche se può uscire dal corpo per brevi periodi in caso di malattia. Dopo la morte fisica ritorna all’Albero cosmico. Questo tipo di Anima tende a reincarnarsi tra i parenti e i familiari che recano una medesima memoria genetica. I gemelli, specie quelli identici, hanno un solo ami, il che spiega la telepatia e la forte relazione psichica tra loro. 

Suns Ha sede nel petto e contribuisce anch’essa alla personalità, ma reca con sé le memorie di vite precedenti. Si reincarna, e tra una vita e l’altra risiede nel Mondo sotterraneo. Può tornare a far visita a parenti e amici sotto forma di fantasma – in questo caso, si tratta di un frammento animico che si è ‘perso per strada’ e che può influire negativamente sui luoghi e talvolta causare malattie. Se il suns lascia il corpo fisico mentre la persona è in vita, può restare prigioniera del Mondo sotterraneo, e il suo recupero richiede l’intervento di uno sciamano.

Memorie ancestrali, ricordi di vite precedenti

Secondo l’interessante visione siberiana, quando si ricordano dettagli di vite precedenti questi sono quasi sempre memorie del suns. Tra le altre cose, questo modello spiega il modo in cui si trasmetterebbero le memorie ancestrali anche remote – attraverso l’ami – e fornisce un elemento per riuscire a distinguerle da quelle di vite precedenti – che arrivano dal suns – cosa di difficile discernimento quando cominciano a emergere i ricordi nel processo di consapevolezza.

Il modello sciamanico siberiano può quindi aiutare a comprendere qualcosa di più circa il fenomeno delle memorie contrastanti sperimentato da non poche persone – fenomeno che personalmente osservo nelle Costellazioni rituali®. Può infatti accadere che in una singola persona emergano esperienze di più memorie viste da angolazioni diverse, oppure di due esperienze distinte ma ricollegabili con esattezza al medesimo luogo e periodo storico. In un caso del genere potrebbe trattarsi di ricordi di vite precedenti inframezzati da altri ricordi provenienti dal sistema familiare-ancestrale. Non tutti i ricordi di vite precedenti sono però autentici. Vi sono anche gli pseudo-ricordi, costituiti da impressioni o bolle d’energia con cui il soggetto entra in contatto temporaneo in periodi di particolare intensità o quando si trova in luoghi carichi di memorie.

In definitiva, come per tutte le mappe, anche il modello sciamanico siberiano non può certo spiegare tutto. Esso però offre prospettive nuove e di estremo interesse con cui è possibile lavorare in modo concreto, aprendoci a nuove visioni del mondo e di noi stessi.

Sogni e realtà ordinaria

Numerosi popoli nativi americani insegnano che ogni essere umano ha due Anime: una si occupa delle attività nel mondo fisico, l’altra agisce durante il sonno e nei sogni, viaggiando per relazionarsi direttamente con gli Spiriti e con altre Anime umane. Quando questa ritorna, utilizza i sogni per comunicare i contenuti dei propri viaggi all’Anima rimasta nel corpo. Nella cultura degli uroni e degli irochesi, ad esempio, è fondamentale agire i sogni nella realtà ordinaria. Ciò ha anche lo scopo di riunificare le due Anime, ripristinando così l’integrità dell’individuo. In caso contrario, l’intensificarsi della lontananza tra le due parti potrebbe portare a malattie e disturbi seri che influirebbero sulla comunità intera. Un tempo queste istruzioni venivano seguite alla lettera e tutti potevano accorgersi che spesso le malattie sono realmente la conseguenza di perdita di Anima. Era quindi compito dello sciamano locale andare a riprendere l’Anima che si era persa e reintegrarla nel corpo del cliente, anche per conservare la salute e l’integrità di tutto il villaggio. 

Fai la tua scelta

Nel mondo tecnologico siamo soliti pensare che la perdita e il recupero di frammenti d’Anima e cose del genere siano fantasticherie senza fondamento o balle new age. “La vita vera è un’altra,” pensano molti. Ciò accade da un lato perché la maggior parte delle persone è così impegnata a sopravvivere e ad arrivare a fine mese che non ha tempo per altro. Avendo perso la speranza, si è adattata pecorilmente alla visione del mondo propinatagli dal sistema di governo e dalle multinazionali. Al tempo stesso la gran parte del genere umano ha spostato il focus dell’attenzione sui meri aspetti fisiologici dell’esistenza, ignorando la presenza quotidiana degli Spiriti e le parti sottili di cui siamo fatti. D’altra parte, ognuno deve fare la sua scelta, dalla parte degli schiavi oppure dei risvegliati.

Quando si parla di Anima e Spirito, d’altronde, vale l’assioma secondo cui non è possibile comprendere qualcosa se non se n’è fatta esperienza diretta. Non si può pertanto capire cosa significhi riprendere con sé un frammento animico fino a quando qualcuno non è andato a recuperarlo per noi o perlomeno non ci ha aiutati a farlo. Altrimenti è meglio non arrogarsi il diritto di parlare di qualcosa che non si conosce se non per sentito dire o in base a pregiudizi e credenze. Proviamo a chiedere a qualcuno che abbia appena beneficiato di un recupero d’Anima di descrivere come si senta o cosa provi: invariabilmente ci dirà di non avere parole a sufficienza, di non essere in grado di farlo in modo esauriente o completo.

Chi vuole davvero sentirsi vivo, chi desidera vedere attraverso gli occhi del cuore e aprirsi alla realtà deve quindi necessariamente scoprire che la guarigione interiore è un cammino articolato e inseparabile dal recupero dell’Anima – ed è uno dei processi fondamentali delle cerimonie sciamaniche tradizionali così come delle Costellazioni rituali®.

 

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INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
Segreteria organizzativa, Silvana Leanza
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